Percorsi MBSR Adulti

Negli anni 2012-2022

Al termine del percorso, in una pratica di scrittura creativa, i partecipanti rispondono a queste domande: 

  • Che cosa mi resta di questo percorso in questo momento? 
  • Che cosa sento di avere imparato di me stesso/a?
  • Quali punti di me stesso/a ho toccato da vicino?

 

Ecco alcune delle risposte che sono state condivise:

“…ho toccato da vicino la disperazione, il vuoto e sono risalita: ce l’ho fatta.” P.

“…mi resta il valore del momento presente sia come medicina rispetto al pensato, sia come chiave per accedere al piacere. Ho appreso di me che ho bisogno di coltivare la gentilezza verso me stessa, verso i miei sentimenti dolorosi/confusi/inconfessabili.” M.

“Ho imparato che la mente ci condiziona continuamente e pesantemente: E’ spaventoso realizzare come il solo presente possa essere considerato autentico. Mi viene da chiedermi: di cosa ho vissuto fino ad ora? Dove ho guardato?” L.

“…mi rimane la bella cosa di aver visto e ascoltato persone autentiche che sono state capaci di togliersi la maschera e mettersi a nudo mostrandomi propri sentimenti e le proprie emozioni senza paura.” M.

“Paradossalmente sia la capacità di distacco che quello di essere più nel momento presente. Altro paradosso una più grande consapevolezza di me stesso, ma anche degli altri e la reale empatia che ne deriva che mi piace moltissimo. La finestra/porta che si è aperta è reale ed è come entrare in un mondo/realtà nuova più ricca e vitale.” P.

“…mi resta anche la speranza di continuare ad esplorare quei punti oscuri e riuscire a non  vederli più come punti oscuri e minacciosi ma come qualcosa di curioso  e interessante da cui imparare ogni volta qualcosa di nuovo…  ho toccato anche alcune  mie paure, le ho toccate da vicino, le ha risvegliate e ci ho convissuto, scoprendo che  non sono cosi pericolose e minacciose come pensavo. Ho smesso per un attimo di alimentarle…” S.

“Curiosità, apertura, capacità di non giudicare, voglia di vivere il momento e di vivere tutto quello che c’è senza giudizio e fino in fondo, senza sottrarmi…” V.

“Sentire e sentirsi; sentire che ci scorre dentro la trasformazione continua. Momento dopo momento. Respiro dopo respiro… sono felice, so essere fragile: io non sono ciò che penso. Ma io sono perché respiro… lascio andare: i muscoli si rilassano, il cuore pompa regolare, le piante dei piedi salde a terra: sto prendendo posto nella mia vita. Non imparo, non so, non dico: io respiro.” E.

“Mi resta l’amicizia col mio corpo, coi messaggi che mi manda continuamente. La conoscenza più stretta con le sensazioni del mio corpo e l’importanza di darvi ascolto.” O.

“…la libertà di vivere nel dolore per poi lasciarlo andare.” C.

“Ho toccato da vicino la mia noia che è nebbia e l’ho soffiata via come quando si spolverane ho rivisto la ricchezza, la pienezza e la bellezza della mia quotidianità.” L.

“Il mio cuore continua a battere e la commozione sale nella gola… sono viva. Potrò mai ora abbandonare me stessa?” F.

“Quello che è stato toccato più da vicino di me stessa e, anche, smontato, sono state le mie certezze, le mie convinzioni, le mie gabbie mentali… credo di avere sperimentato, come mai prima, che tutto passa, che nulla resta mai uguale a se stesso e che, al contrario di quanto possa sembrare, questa consapevolezza da una pace infinita.” F.

“…essere in un gruppo di persone e di non sentire timore, dire quello che penso senza pensare a cosa gli altri avrebbero detto.” E.

“…il percorso mi ha fatto rispolverare  delle emozioni che erano ormai  piene di polvere, anche se c’è serenità ma anche un filo di paura.” C.

“C’è tanta consapevolezza rispetto ai miei pensieri, non li evito più riponendoli nel corpo dove poi possono emergere con dolore e tengo vicino la sofferenza, non la evito… questo mi fa stare bene perché mi da forza e sicurezza… E poi con il respiro non sono mai sola.” M.C.

“L’emozione di una vicinanza a compagni di viaggio sconosciuti. Inclusa me stessa…facendo esperienza di se stessi può succedere di pensare che in fondo possiamo essere soddisfatti di noi.” S.

“Le meditazioni camminate mi hanno dato delle “folgorazioni sulla possibilità di scardinare gli automatismi e la consapevolezza, che già mi pareva una parola magica, di poter intervenire sulle mie reazioni, comportamenti e aspetti troppo consolidati. La meditazione seduta mi ha concesso di ritrovare la mia dignità, un concetto di postura interiore che avevo perso.” M.L.