Colloqui individuali, di coppia o famigliari

Della caduta
Di tutto restano tre cose:
la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione, un nuovo cammino,
della caduta un passo di danza,
della paura una scala,
del sogno un ponte,
del bisogno un incontro.

Fernando Sabino, O encontro marcado

Una definizione dell’attività di counselling

“Il counselling professionale è un’attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione.

Il counselling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento (offrendo uno spazio di ascolto e di riflessione)”

Definizione dell’attività di counselling dall’assemblea dei soci di Assocounselling, 2011

A chi si rivolge?

  • al singolo
  • alle famiglie
  • a gruppi e organizzazioni correlate all’ambito privato,  sociale, scolastico, sanitario, aziendale.

Cosa accade in un colloquio di counselling? Il senso dell’esperienza

Nel counselling la teoria della narrativa ci dice che la sofferenza proviene dalla storia con la quale ci identifichiamo perché noi co-costruiamo la realtà facendo diventare solido e vero ciò che nasce dalla narrazione. Il lavoro parte dalla convinzione che noi costruiamo ad ogni momento il nostro presente attraverso le nostre rappresentazioni e se crediamo che oggi siamo così perché il nostro passato, la nostra storia ci ha portato a questo, se crediamo di essere vittime del passato, è questa rappresentazione che fa essere così il nostro oggi.  

Dunque il lavoro del counselling è tutto nel presente, non è rivolto ad una archeologia delle cause della sofferenza ricercate nel passato. Le narrative suscitano attivazioni e emozioni e il benessere di una persona non dipende dagli eventi ma dal modo in cui si gestisce l’attivazione fisiologica e mentale generata dalle rappresentazioni che ne abbiamo. Il counsellor può accompagnare la persona che gli si rivolge in un percorso di decostruzione della narrativa che incastra solo se ha sperimentato su di sé tutto questo, se ha compreso nella propria esperienza che la sofferenza nasce dall’attivazione non riconosciuta come tale e dalle narrative che diventano solide, generando impotenza e disperazione.

La costruzione di questo timone interno ci porta a riconoscere prima di tutto in noi e quindi negli altri che quello che vivo non è come lo racconto e che esiste un livello che sta sotto ad ogni narrativa, che dentro ogni sofferenza è presente una opportunità, una occasione, dentro ogni crisi una trasformazione. La domanda fondamentale è dunque sempre quella relativa a cosa nella storia portata dalla persona la incastri, la faccia soffrire.

La palestra dentro la quale si può giocare questo lavoro è quella della relazione empatica nella quale, grazie alle competenze relazionali del counsellor, è possibile mettere in atto:

  • una decostruzione: Decostruire la sua solidità, il suo statuto di verità per rendere possibile un vederne anche le contraddizioni, smuoverla, toglierle solidità e reificazione, riconsegnarla al cambiamento, alla fluidità. 
  • una ricostruzione della storia portata dalla persona: Ricostruire una storia nella quale trovi spazio la percezione della possibilità, l’apertura a un modo diverso di gestire la fatica, la consapevolezza delle proprie risorse, una storia della quale è la persona è il primo narratore, grazie allo spazio aperto dalla relazione stessa.

I percorsi individuali si sviluppano con un ritmo e per un tempo che è scelto e concordato nella relazione tra counsellor e persona. 

Il costo del singolo colloquio, della durata di un’ora, è di euro 60.

I colloqui privati si svolgono presso lo studio “Risonanza” A Biassono, in via Palladio, 23

Voci dalle esperienze

Al termine del percorso, in una pratica di scrittura creativa, i partecipanti rispondono a queste domande: 

  • Che cosa mi resta di questo percorso in questo momento? 
  • Che cosa sento di avere imparato di me stesso/a?
  • Quali punti di me stesso/a ho toccato da vicino?

Il frutto dell'esperienza

La mindfulness è una via sulla quale iniziare a stare in rapporto con la fatica e la sofferenza in un modo diverso. Come?

  • La consapevolezza ci accompagna e ci ancora nel momento presente grazie a una riduzione della focalizzazione sul passato o sul futuro e una maggiore attenzione al qui ed ora: essere presenti può dare chiarezza e vivacità all’esperienza e creare una più alta qualità dell’esperienza del momento
  • la mindfulness lavora sul radicamento della coscienza nel presente rendendo la mente meno incline ad essere catturata da narrazioni mentali che si autogenerano in riferimento al passato e al futuro e che coinvolgono ruminazione, ansia, rimpianto e altre esperienze che possono impedire una presenza serena nel quotidiano; quindi riduce la ruminazione, il pensare in modo distorto, le preoccupazioni, il monologo interiore negativo, il giudizio
  • Incrementa l’empatia, la pazienza, lo stare con quel che c’è e la gentilezza rispetto a se stessi e agli altri
  • Si focalizza sullo sviluppo di equilibrio nell’attenzione, nei pensieri e nelle emozioni 
  • Può sviluppare la capacità di diventare più consapevoli delle emozioni e rivolgere uno sguardo più chiaro ai nostri modi di pensare e di sentire consentendo di rispondere liberamente piuttosto che reagire sulla base dell’abitudine e delle circostanze riproducendo in modo inconsapevole modalità automatiche.

Una definizione dell’attività di counselling

“Il counselling professionale è un’attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione.

Il counselling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento (offrendo uno spazio di ascolto e di riflessione)”

Definizione dell’attività di counselling dall’assemblea dei soci di Assocounselling, 2011

A chi si rivolge?

  • al singolo
  • alle famiglie
  • a gruppi e organizzazioni correlate all’ambito privato,  sociale, scolastico, sanitario, aziendale.

Cosa accade in un colloquio di counselling? Il senso dell’esperienza

Nel counselling la teoria della narrativa ci dice che la sofferenza proviene dalla storia con la quale ci identifichiamo perché noi co-costruiamo la realtà facendo diventare solido e vero ciò che nasce dalla narrazione. Il lavoro parte dalla convinzione che noi costruiamo ad ogni momento il nostro presente attraverso le nostre rappresentazioni e se crediamo che oggi siamo così perché il nostro passato, la nostra storia ci ha portato a questo, se crediamo di essere vittime del passato, è questa rappresentazione che fa essere così il nostro oggi.  

Dunque il lavoro del counselling è tutto nel presente, non è rivolto ad una archeologia delle cause della sofferenza ricercate nel passato. Le narrative suscitano attivazioni e emozioni e il benessere di una persona non dipende dagli eventi ma dal modo in cui si gestisce l’attivazione fisiologica e mentale generata dalle rappresentazioni che ne abbiamo. Il counsellor può accompagnare la persona che gli si rivolge in un percorso di decostruzione della narrativa che incastra solo se ha sperimentato su di sé tutto questo, se ha compreso nella propria esperienza che la sofferenza nasce dall’attivazione non riconosciuta come tale e dalle narrative che diventano solide, generando impotenza e disperazione.

La costruzione di questo timone interno ci porta a riconoscere prima di tutto in noi e quindi negli altri che quello che vivo non è come lo racconto e che esiste un livello che sta sotto ad ogni narrativa, che dentro ogni sofferenza è presente una opportunità, una occasione, dentro ogni crisi una trasformazione. La domanda fondamentale è dunque sempre quella relativa a cosa nella storia portata dalla persona la incastri, la faccia soffrire.

La palestra dentro la quale si può giocare questo lavoro è quella della relazione empatica nella quale, grazie alle competenze relazionali del counsellor, è possibile mettere in atto:

  • una decostruzione: Decostruire la sua solidità, il suo statuto di verità per rendere possibile un vederne anche le contraddizioni, smuoverla, toglierle solidità e reificazione, riconsegnarla al cambiamento, alla fluidità. 
  • una ricostruzione della storia portata dalla persona: Ricostruire una storia nella quale trovi spazio la percezione della possibilità, l’apertura a un modo diverso di gestire la fatica, la consapevolezza delle proprie risorse, una storia della quale è la persona è il primo narratore, grazie allo spazio aperto dalla relazione stessa.

I percorsi individuali si sviluppano con un ritmo e per un tempo che è scelto e concordato nella relazione tra counsellor e persona. 

Il costo del singolo colloquio, della durata di un’ora, è di euro 60.

I colloqui privati si svolgono presso lo studio “Risonanza” A Biassono, in via Palladio, 23

Voci dalle esperienze

Al termine del percorso, in una pratica di scrittura creativa, i partecipanti rispondono a queste domande: 

  • Che cosa mi resta di questo percorso in questo momento? 
  • Che cosa sento di avere imparato di me stesso/a?
  • Quali punti di me stesso/a ho toccato da vicino?

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